Svolta verde: Ricengo pedala verso Offanengo

19 Dicembre 2023 La Voce di Ricengo Bottaiano

Nel 2022, il Consiglio Comunale di Ricengo ha deliberato la partecipazione a un ambizioso progetto di creazione di un reticolo di piste ciclabili, finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un costo stimato di € 5.000.000,00 (cinque milioni di euro). Un’opportunità che prometteva di migliorare la mobilità sostenibile locale, ma che ora si trova al centro di controversie. Inizialmente, il progetto coinvolgeva diversi Comuni, inclusi Romanengo e Offanengo. Tuttavia, in uno sviluppo imprevisto, questi ultimi hanno deciso di abbandonare l’iniziativa condivisa per procedere autonomamente, creando una pista ciclabile che li collega direttamente.
Una mossa che solleva domande sulla coesione e la coerenza dell’unione dei Comuni.
La decisione di Ricengo di seguire la stessa strada, optando per una partecipazione autonoma al bando “Interventi di ristrutturazione dei percorsi viari di particolare valore storico culturale destinati ad accogliere flussi turistici che utilizzano una mobilità a basso impatto ambientale – ciclopedonale Ricengo – Offanengo”, con la deliberazione della Giunta Comunale n. 60 del 19 Ottobre 2023, solleva ulteriori interrogativi.
L’importo considerevole dei lavori, pari a € 733.300,00, di cui € 668.247,63 finanziati con il contributo statale e € 65.052,37 con fondi propri del bilancio comunale, sarà destinato a questo progetto.
La domanda cruciale è: sarà una priorità per il Comune di Offanengo completare questa opera? O rischierà di rimanere un’opera incompleta, con la pista ciclabile che potrebbe richiedere tempo (anni?) prima di essere completamente realizzata.
In questo contesto, sorge l’interrogativo se non fosse più saggio concentrarsi su progetti più locali e urgenti, come una pista ciclabile che collega Ricengo al suo Cimitero, anziché investire in un’iniziativa di portata più ampia che sembra faticare a decollare.
Il Comune di Ricengo si trova ad affrontare sfide finanziarie legate ad opere pubbliche.
Resta da vedere se questa scelta di autonomia è un segno di fallimento dell’unione dei Comuni o se, alla fine, si rivelerà un passo avanti verso il progresso desiderato.